Guardo le foglie che si muovono e le montagne innevate tra le foglie dell’albero. Abbiamo camminato per mezz’ora per tutta la città. E poi ci sediamo. Sull’ultima panchina del lungolago, piena di scritte sbiadite che oramai non hanno piu senso per nessuno. C’è un profumo di ricordi nell’aria. appoggio la borsa al mio fianco e tu guardi il cielo. Rimango rapita anch’io.
Non ci diciamo niente. Nessuno dei due ha piu voglia di parlare e poi non ce n’è bisogno. Rimaniamo cosi, un po’ sospesi nei nostri pensieri, io che guardo un po’ te.
Prendo il mio blocco dalla borsa. Spero non ti irriti essere disegnato. L’ho fatto tante di quelle volte senza che tu lo sapessi.
Accenno il contorno del volto e osservo la tua reazione. Impassibile. Ma con la coda nell’occhio cerchi di vedere…
Faccio qualche dettaglio in piu. Occhi. Bocca. Naso. Capelli. La mia matita si muove con troppa leggerezza. Quasi non riesci a sentire il suono della mina contro la carta. Uno schizzo un cerchio.
giovedì 28 maggio 2009
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