martedì 27 ottobre 2009

-scendi?
-ok, un attimo che mi metto le scarpe e arrivo.
-ti aspetto fuori.

aggancio. con un gesto melodrammaticamente consueto scendo le scale, metto le all star nere sfondate e la mia giacca di pelle.
so già che mi aspetti fuori, con le spalle contro il citofono, in quella posa da adone che mi faceva impazzire, con quella smorfia di disgusto per il mondo intero.
ti faccio un cenno con la mano e mi arrabatto per trovare le chiavi. so già che mi avvicinero', che tu piegherai la testa in un bacio, che metterai una mano nella tasca dei miei jeans e che ce ne andremo in macchina al solito bar con la solita people.
recito la mia parte e ti faccio un sorriso, tu reciti la tua e fai la finta faccia scocciata.
il sabato è una corsa alla domenica, il tempo insieme è scandito da abitudini che non abbiamo il coraggio di cambiare, il pomeriggio una corsa per la sera, il sesso una corsa all'orgasmo e non piu' amore.
soffoco a questo pensiero.

chiudo la porta, so già in che modo dovro' percorrere il vialetto e cosà diro'.

lunedì 12 ottobre 2009

I cocci di noi

non hai mai inciso le nostre iniziali in una quercia fiorita.
non mi hai mai regalato un mazzo di rose rosse, non hai mai fatto un graffito per me sulla strda che percorro tutte le mattine per andare a scuola.
non hai mai voluto che ci facessimo una foto idiota insieme in quelle squallide macchinette puzzolenti nei grandi magazzini.
non hai mai scritto una dedica strappalacrime in un libro che avevi trovato bello e che a me avrebbe fatto schifo.
non hai mai voluto che lasciassi una mia sciarpa nel tuo casetto per paura che tua mamma lo notasse. non hai mai fatto un salto nella mia classe solo per lasciarmi un bacio, e scappare via.
non sei mai stato il mio principe azzurro, non mi hai mai trattato da principessa.
ma sai, ogni giorno mi sono svegliata con la speranza che almeno una cosa, almeno uno sforzo, lo avresti fatto.
ora mi ritrovo con i cocci di una storia mai esistita, a nascondere lacrime che mi umilierebbe versare.
eppure non posso fare a meno di ringraziarti per avermi fatto sognare, anche solo per un po', anche se è solo una sciocchezza.

sabato 3 ottobre 2009

mi scrivi, ma non mi dici nulla. le tue parole inebriano come il vino bianco sul mio comodino, lasciandomi lo stesso retrogusto di una sbronza.

so che sta succedendo, lo so che mi stai lasciando.

so che le tue buonenotti non sono altro che un gesto meccanico, il frutto di una fredda abitudine.

so che i baci e gli abbracci sono schermo della tua paura di stare solo. non vuoi perdermi ma non vuoi me.
mi parli fissando il tuo rilfesso nei miei occhi, vedendo le mie speranze affievolirsi, e andare a morire sul domani di noi.
mi cerchi, ma non mi vuoi.